Chakra Linux – recensione e impressioni

chakra-logo

Recentemente ho provato una distro molto particolare, che mi ha incuriosito per diverse settimane. Oggi vi parlo di Chakra Linux!

Nasce come derivata di Arch, la distribuzione famosa per essere flessibile, veloce, rolling release e adatta solo ad utenti esperti. Gli obiettivi di Chakra sono portare le buone qualità di Arch al servizio degli utenti meno navigati e basare tutto su KDE. Vediamo più nello specifico come si struttura questa distribuzione, quali sono i pregi e quali i difetti.

Le caratteristiche principali di Chakra sono:

  • uso esclusivo di KDE, in repository propri
  • accesso alle applicazione gtk più popolari tramite il sistema bundle
  • aggiornamento half-rolling release
  • gestione centralizzata del software
  • cura estetica a dir poco eccezionale
  • Linux semplice e alla portata di tutti

KDE, i want YOU!
E’ una scelta singolare quella di supportare solo KDE, più di quel che sembra dato che nei repository non sono proprio presenti applicazioni gtk (tranne libreoffice, ma solo perché la comunità ha pacchettizzato un porting). Questo significa che da un lato il sistema sarà snello e mai “sporcato” dai pacchetti gnome, dall’altro che avremo un parco software limitato alle applicazioni fatte per kde.
Essendo che alcuni software gtk sono parecchio popolari (Firefox, Thunderbird e Gimp per esempio), è stato creato il sistema bundle: tramite questo programmino potremo accedere ad una lista dei principali programmi per gnome ed installarli. La peculiarità è che questi software sono in una sorta di pacchetto a se stante dai repository e vengono scaricati e installati, o per meglio dire montanti, come fossero dei file ISO, un po’ come avviene in Mac OS X. Questo metodo ha il vantaggio di non infastidire la “purezza” di KDE, per contro le applicazioni sono spesso poco amalgamati/ottimizzati con il resto dell’ambiente grafico. In particolare ho notato pesanti difetti di aliasing nei font di Firefox.

chakra_tribe

Updates da sogno!
Chakra è aggiornato tramite un sistema half-rolling, cioè una rolling (senza bisogno di installazioni successive per nuove versioni) ma con periodi di freeze di circa 6 mesi per i componenti core, come xorg, driver, kernel. Si ricevono gli aggiornamenti con questo ritmo:

  • cambiamenti importanti del sistema operativo solo dopo un adeguato periodo di test per evitare incompatibilità e problemi.
  • i bugfix di sicurezza e gli aggiornamenti critici si ricevono all’istante
  • i principali programmi dell’utente, come il browser, si aggiornano dai rispettivi rami stabili appena sono disponibili le nuove versioni.

Che volete di meglio? A mio parere è una logica fantastica, che dovrebbero adottare molte più distro.

Il bazar dei pacchetti
Tutto il software viene gestito tramite AppSet-qt, un’interfaccia centralizzata che gestisce repository, installazione/rimozione dei pacchetti ed aggiornamenti. Per certi versi è comodo avere tutto insieme, però ci vorrebbe meno caos: a prima vista ci si perde fra tendine, menù e pulsanti. Mi ha dato l’impressione di poca immediatezza, troppa carne al fuoco e poco ordine. Certo dopo poco ci si abitua, ma ho visto software center migliori.

A.A.A. – Accessibile, Attraente, Aguado? Ottima scelta!
Una cosa sulla quale non si può proprio aprire bocca è l’estetica di questa distro: non avevo mai visto una tale cura al dettaglio e soprattutto buon gusto. Certo KDE in se aiuta come base, ma le personalizzazioni del tema Neda, della splash, del wallpaper predefinito fanno capire chiaramente la volontà di essere belli… belli belli in modo assurdo 😉
L’accessibilità di questa distro è del tutto paragonabile ad Ubuntu, anche se non ho potuto verificare situazioni con diversi pc, quindi sull’adattabilità e compatibilità hardware non mi pronuncio. Posso però dirvi che Chakra prevede fin dall’installer diverse modalità video (anche con driver proprietari preinstallati) per evitare possibili malfunzionamenti in fase di installazione. Fin da qui possiamo notare l’ottimo lavoro degli sviluppatori: l’installer è semplice e molto curato, forse fin troppo vista l’inutilità di mettere un globo 3D per la geo-localizzazione dell’utente!
Insomma, una distro facile out-of-box e soprattutto dal design rifinito.

chakra-linux

Non tutto è oro quel che… puzza!
Nonostante tutte queste belle cose, ci sono due fattori che non mi permettono di promuovere pienamente Chakra Linux. Prima di tutto è un progetto piuttosto giovane e piccolo, e in caso di problemi il supporto non è ai livelli della comunità Ubuntu o Debian.
In secondo luogo, per ampliare il parco software bisogna fare ricorso a due repo esterni mantenuti dalla comunità, aur e ccr. Aur è di Arch e ha quasi di tutto, Ccr è il suo corrispettivo made in Chakra ma per il momento è meno fornito.
Se si vuole installare dei pacchetti da questi repository diventa macchinoso: bisogna ricorrere a pacman (per ccr) e packer (per aur) da riga di comando, e la compilazione dei pacchetti è smodatamente lunga in certi casi.
Per carità, con le conoscenze adatte non è nulla di grave, ma chi arriva dall’universo Ubuntu ed è abituato alla flessibilità e vastità di launchpad si sentirà parecchio impacciato.
Dal punto di vista prestazioni in linea teorica avere solo KDE dovrebbe aiutare, al lato pratico le differenze con Kubuntu non sono così marcate, tranne nel boot dove Chakra vince a mani basse.

A chi consiglierei Chakra? Direi a chi cerca un’esperienza puramente KDE e una distro rolling ma stabile. Bisogna inoltre essere abbastanza smaliziati con il terminale e la compilazione se non si vogliono avere limiti nel parco software.
Se siete principianti, se vi piace KDE ma non potete rinunciare ai programmi gnome, se volete massima flessibilità del software e dei repository, allora dovreste restare su Kubuntu. Parere personale ovviamente, spero di ricevere obiezioni da chi usa Chakra (o Arch) da tempo per capire meglio la questione dall’altra parte della barricata. A voi la parola 🙂

“SILENCE! I KILL YOU!!!”

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12 Risposte to “Chakra Linux – recensione e impressioni”

  1. Massimo Rebuffo Says:

    Dopo mesi di kubuntu ho deciso di provarla, adoro KDE e questa distro a quanto pare è KDE puro e crudo.
    Spero di poter utilizzare tutti i software che normalmente utilizzo su Kubuntu, compresi quelli che girano con wine, perchè cercando una distribuzione duratura e basilare mi pare che la soluzione Rolling sia la scelta obbligata.
    Vediamo se ho fatto la scelta giusta…

    • MasterPJ Says:

      Chakra è senz’altro ottima, soprattutto sul lato KDE. Solo che arrivando da kubuntu sappi che dovrai spenderci un po più di tempo all’inizio e per gli aggiornamenti, serve più accortezza. Però è davvero un ottima distro

  2. pimpi Says:

    Si effettivamente fa un po sudare coi pacchetti ma graficamente è fantastico inoltre lo trovo piu veloce di kubuntu,mint kde,ecc:Ciò mi crea ancora più indecisione su cosa installare definitivamente sul mio hd.

  3. jmc Says:

    Certo, si lavora sempre per migliorare l’esperienza degli utenti; in particolare, come ho scritto nel mio precedente intervento, stiamo lavorando per realizzare un package manager facile da usare. Per quanto riguarda la mancanza di software, l’intero team è molto attento alle richieste degli utenti: in generale basta segnalare la mancanza di un qualche software, e bastano pochi giorni per vederlo inserito nei repository. 🙂

    • MasterPJ Says:

      Allora dovrò interagire di più con il progetto chakra per verificare meglio queste cose. Grazie di tutto, magari ci sentiamo più avanti. Intanto devo capire la questione firefox e segnalazione del software, poi parlerò dei progressi fatti in questo blog. Appena il tempo me lo permetterà. 🙂

  4. jmc Says:

    Ciao MasterPJ, ho trovato per caso questa tua recensione e ti ringrazio per l’apprezzamento che hai dimostrato nei confronti di Chakra. 🙂

    Volevo giusto intervenire per correggere qualche piccola imprecisione:

    – quello che è nei repository di Chakra non è un porting di LibreOffice, ma è proprio la versione ufficiale di LibreOffice compilata senza supporto a GTK+;

    – i bundle sono una particolare maniera di distribuire il software, ma non comportano una divisione così netta dal resto del sistema; non mi è chiaro quali sono i problemi di rendering che hai incontrato su Firefox, ma ti posso dire che la versione distribuita come bundle è quella ufficiale di Mozilla, per cui temo che il problema sia a monte (non sono aggiunte particolari patch per Chakra);

    – il core di Chakra non è aggiornato come Ubuntu, cioè tramite snapshot semestrali, ma è semplicemente aggiornato più lentamente rispetto al resto del sistema, e dopo che i pacchetti hanno superato una settimana di testing senza che nessuno abbia riportato problemi di alcun tipo (in caso di problemi o di pacchetti particolarmente importanti, la fase di testing è più lunga);

    – Appset-Qt non è il nostro package manager ufficiale: stiamo lavorando per la creazione di un nostro package manager con annesso gestore di pacchetti, che speriamo soddisfi tutti gli utenti; Appset-Qt è un programma sviluppato da Simone Tobia, e disponibile anche su Arch Linux (http://appset.altervista.org/);

    – devo smentirti per quanto riguarda il supporto agli utenti: sul sito ufficiale (http://www.chakra-project.org/) e sul sito italiano (http://www.chakra-project.it/) ci sono utenti pronti a rispondere molto velocemente; in particolare, sul sito ufficiale sono spesso gli sviluppatori a seguire i problemi degli utenti in prima persona e a dare un supporto quanto più rapido possibile.

    Mi sono preso la libertà di sviluppare tutto ciò soltanto per fare in modo che i futuri lettori si facciano un’idea più precisa su Chakra, perdonami se mi sono dilungato!

    • MasterPJ Says:

      Grazie a te delle precisazioni piuttosto! Scusa delle imprecisioni, non sono a contatto con chakra da moltissimo e tanti aspetti mi possono sfuggire. Però un paio di cose: si i problemi di aliasing di firefox dipendono da ff stesso, ma nella versione compilata per ubuntu hanno risolto. Come supporto intendevo info e guide varie in rete che, purtroppo, puntano sempre ad ubuntu. Non metto in dubbio certo la comunità, anche perché non ho ancora avuto contatti diretti. Il discorso bundle non è male però sia loro che il parco software in generale andrebbe ampliato. Per esempio, se cerco jupiter lo trovo solo su aur. O firefox-kde-opensuse lo trovo ma si blocca durante lo scaricamento. Se sei uno sviluppatore ne approfitto per consigliarti di mettere come priorità l’ampiezza del parco software e la semplicità con la quale si gestisce, senza dover ricorrere, per esempio, a packer da terminale. Tnx ancora dell’intervento incredibilmente costruttivo 🙂

  5. ylian89 Says:

    Mi sono bloccato nell’installazione, quando mi chiede quale disco scegliere, lo trovo un pò scomodo rispetto a ubuntu. Ha molta strada da fare però parte abbastanza bene 🙂

    • MasterPJ Says:

      Beh li devi solo fare un partizionamento manuale, come lo puoi fare manuale anche per Ubuntu. Si non è immediato al massimo ma nemmeno una gran difficoltà rispetto a molte altre.

  6. ylian89 Says:

    Lo proverò 🙂


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