Elementary OS Luna – recensione

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Lo scorso mese è uscita una nuova distribuzione, molto attesa dagli utenti perché prometteva un nuovo concept minimale, cura estetica e leggerezza. Elementary OS Luna è arrivata, la lunga attesa è stata ripagata?

Luna ha alla propria base Ubuntu 12.04 lts, quindi vanta una consolidata stabilità e un ricco parco software, installabile tramite synaptic o il software center.
La peculiarità più evidente rispetto a qualsiasi altra distro è Pantheon, un nuovo desktop environment basato gnome shell, in pratica una versione molto semplificata e più user friendly: troviamo i desktop virtuali, il solo pulsante di chiusura sulle finestre e l’eventuale hot corner da abilitare. Sembra quasi una via di mezzo tra shell e cinnamon.
Non si può fare a meno di notare un pratico menù diviso in categorie con barra di ricerca, e una serie di applicazioni inedite preinstallate, come il file manager o il lettore multimediale.
La promessa di cura estetica è stata mantenuta, il desktop è estremamente coerente e molto ben disegnato a livello di composizione delle finestre, i colori sono sobri e naturali e ogni applicazione (gtk) che s’installa si sposa perfettamente con pantheon. Luna è anche una distro parecchio in forma, nel senso che mi è sembrata scattante quanto una Xubuntu nonostante i semplici effetti desktop abilitati.

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Luna nel complesso non ha grossi difetti, tranne forse uno nell’essenza di questa distribuzione, dalla quale prende il suo nome: è una distro estremamente elementare. Nel senso che sia il desktop che le applicazioni hanno solo il minimo di funzioni indispensabili al funzionamento, nulla più. Per avere un po’ di flessibilità dobbiamo addirittura aggiungere un repo esterno per avere il “elementary tweak” in grado di modificare alcuni aspetti.
Questa è l’esatta filosofia di questa distro quindi in realtà non posso e non voglio muovere critiche, anche perché la cosa è molto soggettiva e questa riduzione all’osso può piacere a molti. Personalmente, forse per la mia assuefazione da kde, ritengo che un desktop possa essere visivamente elegante e minimale anche se sotto al cofano ci sono mille strumenti avanzati per cambiarlo, non è necessario togliere funzioni per arrivare a questo obiettivo.

A parte quest’ultima opinabilissima riflessione, ritengo che in generale Elementary OS Luna sia una buona distro, che deve puntare su design ed esperienza desktop per sperare di competere con la concorrenza più affermata. Certo, dopo così tanto hype e tempo di sviluppo mi aspettavo qualcosa in più, ma il progetto è giovane e di potenzialità ne ha molta.
Qualcuno che la usa quotidianamente dopo anni di *buntu, o altre distro, può postare qualche ulteriore opinione? Uno scambio di vedute non farebbe male 🙂

“Digli del plumcake”
“Che c’entra il plumcake?”

5 Risposte to “Elementary OS Luna – recensione”

  1. nicoinlapponia Says:

    Concordo, davvero una bella recensione! Visto che sono capitato qui ti lascio anche io il mio commento.
    Non sono un veterano di Linux e quindi probabilmente il mio parere non vale tanto quanto quello di altri molto piú esperti di me. Posso peró dire di aver passato notti insonni alla ricerca della distro che riuscisse a far funzionare il mio eeepc in maniera fluida senza impallarsi ogni giorno e che mi desse allo stesso tempo un esperienza piacevole di utilizzo.
    Luna é stata un sollievo. Ho provato praticamente un centinaio di distribuzioni e nessuna é durata tanto quanto Luna sul mio pc. É stato molto piú performante elementary in fase beta che qualsiasi altra release ufficiale.
    Non potrei essere piú d’accordo con Vla di Miro, c’é stata un po una tendenza in Linux a strafare come animazioni (vedi compiz) e peró lo trovo anche giusto. Ognuno deve avere la libertá di impostare il proprio desktop come gli pare.

    Per me é stato importante dimenticarmi del desktop. Dopo tanto tempo passato a cercare di aggiornare, cambiare e cercare opzioni che facessero al caso mio, installare Luna, impostare un paio di hotcorners e cominciare a farmi i fatti miei é stata una liberazione.

    Secondo me é una tendenza costruttiva. É uno dei modi con cui Linux puó far capire a tanti utenti windows che quando si parla di cambiare sistema operativo non é tutto codici e scrittura da terminale.

    Saluti!

    • MasterPJ Says:

      Hai pienamente ragione sul tuo punto di vista. E questo è proprio uno dei punti di forza di Linux: la flessibilità. Ogni utente può cercare la distro che fa per lui a cuor leggero, senza vincoli o imposizioni. Se ti serviva semplicità e immediatezza e le hai trovate in Luna non può che farmi piacere per te. 🙂

  2. Vla di Miro (@vladimiro221077) Says:

    Bella recensione, semplice e minimale, come la distro in questione. 😉

    Un mio parere, dopo anni di *buntu e non solo, è che Elementary OS Luna è un piccolo capolavoro.

    Mi piace il minimalismo, la semplicità e la praticità di questa distro. Ha quel che serve, senza annoiare né strafare.

    Ho tutto sottomano, dove serve e dove mi aspetto che sia.

    Pure le animazioni sono piacevoli ma senza strafare, senza effetti genius, esplosioni o altro.

    Personalmente sono stanco di tante configurazioni e tweaks. Questa distro mi lascia lavorare senza dovermi occupare di tanti particolari, e senza rinunciare per questo all’estetica.

    Per me, che sono capitato per caso nelle braccia di Luna, e non avevo quindi aspettative di alcun genere, è promossa a pieni voti. Ha preso il posto di Ubuntu sul mio portatile, e se lo è meritato. Di solito le nuove distro le installo a fianco, oppure le provo in live usb; ma questa mi ha particolarmente colpito.

    Quindi mi ripeto: Promossa!!

  3. ylian89 Says:

    Lo provata su virtual box e non mi è piaciuta, troppo “rigida”.
    Comunque la frase si riferisce a una scena del film Ghostbuster, che fra l’altro e uno dei miei film preferiti xD


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