Ubuntu 11.10 Oneiric Ocelot, test e recensione

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Sei mesi fa vi ho parlato in modo molto poco positivo del rilascio primaverile di Ubuntu, nel quale esordiva di default l’interfaccia unity. Con la nuova 11.10 Oneiric Ocelot vediamo cos’è cambiato, nel bene e nel male.

Nel bene
Mezz’anno di sviluppo ha saputo migliorare la catastrofica natty? Oggettivamente si. Tutto appare più stabile, un po’ meno pesante e unity ha fatto buoni passi in avanti.
Il più grande (forse unico?) pregio di questa release è la grafica: molto molto curata e le librerie GTK3 hanno portato con loro un nuovo stile. Il nuovo software center è bellissimo e funzionale, anche se va alleggerito e velocizzato parecchio!
Un grosso miglioramento è stato fatto con Ubuntu One: finalmente il client e la configurazione sono più user-friendly ed accessibili, ma soprattutto il servizio è più reattivo che in passato, anche se la sincronizzazione spesso impiega minuti anziché secondi a fare il suo lavoro, dal punto di vista velocità Dropbox regna.
Se unity non piacesse si può anche scegliere Gnome 3.2 con shell, per l’installazione vi rimando all’articolo di Sanzo.
Una buona scelta è stata anche LightDM come login screen, molto bella e adatta al nuovo stile Canonical.

Nel male
Tutti questi lati positivi emergono se facciamo il paragone con natty. Ma rispetto a maverick e lucid? C’è molto poco da stare allegri.
Prima cosa che si nota, all’accensione, è il tempo di boot decisamente autmentato rispetto alle tre ultime release, stessa cosa per lo spegnimento.
Unity è si migliorato, ma quasi solo nell’estetica: la flessibilità è quasi zero, la zona di notifica e degli applet sono bloccati e nulla si può modificare, la stabilità è migliorata ma ci sono ancora bug abbastanza significanti da far singhiozzare unity e mandare nautilus in crash bandicoot.
La geografia di unity non è cambiata, infatti è ancora troppo macchinoso girare fra le applicazioni installate e la dash è caotica come sempre.
Oltre allo stesso unity anche le impostazioni del sistema operativo latitano: nelle applicazioni di avvio si può solo aggiungere roba (ma non togliere le cose superflue), ormai si può solo cambiare wallpaper e tema ma niente più miscugli personalizzati o grossi cambiamenti.
Le overlay scrollbars sono ancora acerbe, scomode in molti frangenti e soprattutto integrate in meno della metà delle applicazioni, rendendo il desktop poco omogeneo.
Una GRAVISSIMA mancanza è il comodo applet che in gnome 2 ci permetteva di scalare manualmente la frequenza della cpu, per impostare “powersave” in caso di necessità. Ora non solo non è più presente, ma perfino i comandi corrispondenti da terminale non funzionano più! Per un DE concepito per tablet e notebook mi pare una cosa assurda!
Infine sul mio portatile (un vetusto HP Compaq nc6220) con Oneiric la scheda wifi non funziona più come dovrebbe: se la spengo dal pulsante o se attacco un cavo lan si disattiva e non c’è verso di riattivarla, devo riavviare il pc. Evidentemente un problema del SO che non riesce a riabilitare i moduli del driver, un problema mai riscontrato prima con nessuna distro degli ultimi 2 anni.

ubuntu_11.10_unity

Il test della mia ragazza
Volevo mettere Oneiric sotto l’occhio di un utente medio che conosca Ubuntu ma solo in versione classica gnome 2, ed ecco che ho fatto fare un crash test alla mia ragazza. Finora non aveva mai visto ne provato né unity né gnome 3, ecco le sue considerazioni a caldo:
“Unity è troppo difficile. Sarà anche adatto agli schermi piccoli ma trovare le cose nella dash è complicato, l’appmenu è scomodo. Ci sono troppi modi per fare la stessa cosa: se voglio aprire la cartella documenti c’è la barra laterale, quella superiore dai segnalibri, la dash sezione documenti e la dash con la ricerca.
Gnome 3 è più semplice, non male, migliore di Unity perché più ordinato. E’ stupido non poter minimizzare le finestre, bisogna abituarsi a sfruttare la nuova concezione dei desktop. Come diavolo si spegne il pc????”
Ed ecco una frase che ha detto, secondo me geniale: “Gnome 3 non fa nessun passo avanti rispetto al passato, semplicemente fa un passo verso una nuova direzione”.

Considerazioni
Diciamo che Ubuntu sta diventando il Mac del mondo Linux: bello da vedere ma rigido, vincolante e sviluppato col paraocchi, cioè solo dove vuole Canonical e ignorando tutto ciò che gli utenti gridano a gran voce, cioè più flessibilità, semplicità e soprattutto performance.
Io sono approdato su Ubuntu (e al mondo GNU/Linux in generale) con la versione 8.10 e fino a maverick ho sempre constatato notevoli miglioramenti di versione in versione. Con l’arrivo di Unity è iniziato il declino e il fatto che la prossima lts debutterà fra soli 6 mesi è piuttosto preoccupante se questa è la base.
Visto che possiamo scegliere, Gnome 3 mi sembra finora il minore dei due mali: è più reattivo di unity, più semplice e più comodo da usare, specie con tanta roba aperta insieme. Certo, anche Gnome 3 andrebbe reso più flessibile e c’è molto da limare (come il dover premere alt per far apparire “spegni” nel menù, INCONCEPIBILE!), ma credo che molti utenti troveranno questa possibilità come la più adatta a loro.

ubuntu_11.10_shell

Ubuntu sta rivoluzionando, e al tempo stesso distruggendo, il concetto di “distribuzione GNU/Linux”, ponendo un’esperienza su binari rigidi ma al tempo stesso fornendo tutte quelle integrazioni ed abbellimenti che attirano le masse. La mia previsione? La popolarità di Ubuntu crescerà nei prossimi 2 anni in modo esponenziale, attirando moltissimi utenti medi da Windows e Mac ma allontanando un bel po’ di puristi della filosofia GNU/Linux ed utenti di vecchia data, che si spargeranno su Mint e Debian.
Vedremo se il tempo mi darà ragione, intanto aspettiamo con ansia l’imminente lts sperando che in Canonical ritrovino il lume della ragione.

“I am Revolver… Ocelot!”

7 Risposte to “Ubuntu 11.10 Oneiric Ocelot, test e recensione”

  1. erikb Says:

    ho installato ieri ubuntu 11.10 sul pc dei miei genitori.. ovviamente per loro unity è “too much” quindi ho rimosso unity ed ho installato la gnome classica, credevo di aver finito, invece, quando ho riavviato mi è apparsa l’amara scoperta: Ubuntu crasha in maniera seriale ad ogni riavvio, non mi fa loggare e cosa più assurda, passa ad una risoluzione di 800×600… mi trovavo benissimo con ubuntu 10.10, perchè hanno rovinato tutto?

    • Sanzo Says:

      Molto strano, quando ho provato io Ubuntu 11.10 con shell andava da dio, come hai fatto a installare shell? Per caso hai già rimosso anche unity?

  2. salvo (@ture71) Says:

    Quoto al mille per mille gnome-shell leggera e veloce (tranne con i driver ati) credo sia il futuro …come al solito gnome riesce a sposare usabilità leggerezza credo sia il vero esempio di open source volto al bene della comunità in toto !!

  3. taccoboss Says:

    Io mi chiedo che ci sia di tanto difficile in Unity. Basta sapere un paio di regolette ed ecco che hai un desktop che risulta facilissimo, oserei dire da babbei. Come si fa a spegnere il computer? Ma guarda che il menu di spegnimento e’ sempre al solito posto! Piuttosto non c’e’ piu’ la funzione restart (ma questo anche in gnome-shell) che bisogna richiamare tramite la dash di Unity. La tua ragazza vede molto male. E’ Gnome 3 che ha fatto dei passi indietro in termini di usabilita’ e che si vede lontano un miglio sia ancora incompleto. Io personalmente con Unity mi trovo abbastanza bene, sebbene sia dovuto tornare ad Ubuntu 10.10 a causa della mancanza di prestazione del driver proprietario ati nella in Ocelot. Certo, il lavoro da fare per migliorare l’interfaccia e’ ancora tanto ma tanto ma penso ugualmente Canonical riuscira’ a rendere il prodotto piu’ competitivo e sempre piu’ appetibile alla massa in un paio di anni. Certo, forse hai ragione tu, il Linuxiano convinto cerchera’ alternative ad Ubuntu e proprio per questo puntera’ su Mint o Debian. Giustissimo! Ma forse tu e la tua ragazza non siete a conoscenza del sex appeal che Canonical riesce ad ottenere sugli altri. E sto parlando di accordi commerciali non indifferenti, quali quello con Dell per la messa in vendita di Ubuntu come alternativa a Windows in Cina e il recentissimo accordo con Hp che usera’ Ubuntu come sistema di default per un grandissimo progetto quale e’ Open Stack, e questo sia per la versione server che client. Dai tempo al tempo e Canonical diverra’ una piccola Google ed Ubuntu crescera’ con essa. Vedremo se il tempo mi dara’ ragione!

    • MasterPJ Says:

      La polemica sul tasto di spegnimento è su shell, non su unity, dato che bisogna tenere premuto alt.
      Unity usabile? A parte la lentezza e i bug, ma ti sei accordo che ci sono 5 modi diversi per arrivare allo stesso prog o allo stesso file? Alcuni elementari, altri meno ma comunque troppi. E la dash di unity vuoi paragonarla a quella di shell? In quella di shell è lineare, tutti i prog insieme già con i filtri a destra. Unity propone 4 applicazioni e 4 gruppi, se vuoi l’elenco programmi devi premere l’iconcina in basso, che ti porta a un’elenco diviso in 3 parti: usati di recente (a che serve se c’è la dock?) quelli installati (da massimizzare perché ne presenta solo una manciata) e quelli installabili (che mi frega di cosa POSSO installare? mi porta via spazio e infecia la dash). Se voglio filtrare devo massimizzare i prog installati e abilitare i filtri. Su shell sposti il mouse su attività e hai lo stesso risultato. Dici che è più comodo unity? XD
      Certo che so che Canonical ha una buona e precisa linea di marketing (non sex appeal, non usiamo termini a caso solo perché fa cool) ma… embè? Pure Apple ce l’ha ma per questo è da preferire? Assolutamente no, anzi. Hai ragione sul fatto che Canonical farà strada e farà arrivare Ubuntu molto in alto, ma ciò non significa necessariamente che sia un bene per l’utente finale. Canonical ha smesso di pensare al bene dell’utenza desktop già dopo maverick, focus che invece, per esempio, il team di Mint ha sempre come prioritario.
      Canonical sta diventando la Apple del mondo open e questo non è affatto un bene. L’unica cosa positiva è che su linux le alternative sono fin troppo e il problema non si pone. Ma non bisogna MAI confondere i meriti (o il successo per meglio dire) di un’azienda con i suoi prodotti: Canonical cresce bene, Ubuntu (soprattutto a causa di unity) invece ha perso MOLTISSIMO nell’ultimo anno.

  4. MasterPJ Says:

    Ma hai installato docky avendo già la barra di unity? Cosa te ne fai di 2 dock?

  5. Andrea Says:

    Dopo l’installazione la prima cosa che non ha funzionato è stata la versione 3D cosa che ovviamente mi ha mandato su tutte le furie.
    Venendo dalla versione 10.04 è stato un trauma, in genere in questi casi mi armo di pazienza e cerco di risolvere il problema ma questa volta no! non potevo perdere tempo a risolvere un problema per comunque ritrovarmi una versione con una interfaccia a dir poco inguardabile. Qualche tempo fa avevo senti parlare bene di Fedora 15 versione per altro che avevo già scaricato nella versione live per dargli una occhiata che poi in realtà non avevo neanche mai provato. La stavo cercando nei meandri del PC quando ho pensato di dare l’ultima possibilità ad ubuntu e ho provato per l’ennesima volta a riavviare per provare la versione 3D.
    Fatto sta che questa volta ha funzionato e quindi mi sono ritrovato a provare anche questa versione prima di cambiare strada. Ho provato subito ubuntu tweak che stranamente funzionava….. poi compiz che invece (ma questo me lo aspettavo) non funzionava cosa che era già trapelata nei vari forum.
    Poi ho cominciato ad utilizzarlo per quello che effettivamente mi serve nel mio lavoro e sorpresa sembrava avere delle caratteristiche perfino superiori a quelle della versione precedente.
    Ho installato subito Docky (prima utilizzavo AWN) che ha ulteriormente migliorato la navigazione tra i files aperti e i menù delle varie applicazioni.
    Ricapitolando : ocelot con docky e tweak sufficiente
    Penso che Fedora lo proverò lo stesso anche perchè dubito in un miglioramento da parte di canonical se non cambiano approccio.
    Io terrò duro fino alla lts poi si vedrà
    P.S. mi aspetto un consiglio per qualche altra distribuzione

    bye


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