Durante le vacanze di natale mi sono trovato mezzo pomeriggio libero e l’ho speso togliendomi uno sfizio che avevo da tempo: provare Arch. Non mi ci sono mai avvicinato per lo spaventapasseri dell’installazione, ma tutto sommato non è così difficile come lo si dipinge…
Per la prova ho usato virtualbox seguendo il wiki sull’installazione semplificata, infine ho scelto kde dato che è il desktop environment che uso e che volevo paragonare con Chakra.
In rete gira questa leggenda che se non sei un super nerd smanettone è praticamente impossibile anche solo completare con successo l’installazione di Arch. Beh io non sono nato ieri ma non sono nemmeno chissà chi, ci vuole solo parecchio tempo (più che altro perché è piuttosto macchinosa) ma vi assicuro che se avete un minimo, ma proprio un minimo, di confidenza con GNU, il terminale e con la modifica tramite “nano” di alcuni file di testo, seguendo il wiki alla lettera riuscirete tranquillamente ad installare la fantomatica Arch.
Al primo avvio della sessione grafica devo dire che ho capito cosa intendono gli utenti Arch, quando dicono avere la “soddisfazione” di aver fatto tutto con le proprie mani, nel senso che dopo due ore davanti al terminale è bello vedere che hai lavorato correttamente. La cosa positiva di Arch è che installa solo quello che l’utente ha espressamente scelto, quindi il sistema risulta molto leggero ed occupa poca ram: il mio Arch 64bit kde al boot in virtualbox occupa 250 mega! Certo vanno ancora installati alcuni servizi comunemente usati, ma è comunque un risultato notevole. Inoltre si ha un feeling di reattività e leggerezza su kde che finora ho trovato solo su Chakra, mentre Kubuntu e Mint kde sono parecchio indietro su questo.
Una volta sfumato l’entusiasmo del traguardo personale raggiunto, quando si inizia a lavorare come in una qualsiasi altra distro non è esattamente comoda, dato che devi installare e configurare a mano ogni sputo che ti serve. Oltretutto aur è si ben fornito ma anche scomodo perché bisogna andare sul database online, scaricare il tarball, scompattarlo, creare ed installare il pacchetto da terminale. Volendo però si può fare una volta sola, per installare yaourt che permetterà di gestire aur in via più automatica come accade su Chakra con ccr.
Un altro aspetto positivo/negativo di Arch è che comprende tutti i più diffusi desktop environment, ma sono forniti vanilla, cioè come gli sviluppatori li fanno senza personalizzazioni ed ottimizzazioni. Se arrivate da Kubuntu non noterete la cosa, se invece arrivate da OpenSuse, Fedora e soprattutto Chakra sarà un gap negativo rilevante. Arch appare stabile, ma non mi lascia del tutto tranquillo il fatto che gli aggiornamenti arrivino così in fretta, per come la vedo io potrebbero insorgere problemi. Ma in fondo è una rolling, ed è volutamente così nel bene e nel male.
Con tutte le possibili pecche elencate, dove trova destinazione d’uso questa distro? Ammesso che di base bisogna essere utenti piuttosto esperti, Arch la vedo bene per pc datati dove si può installare la 32bit con lxde, oppure per avere il modello rolling su de solitamente non forniti in questo modo, come Cinnamon o Gnome Shell. Però non la consiglierei per kde a 64bit, perché in quel caso c’è Chakra che a mio avviso (personale!) è superiore in comodità, stabilità e cura dell’estetica. Facendo quindi un riassunto schematico:
Pro di Arch:
- (molto) rolling, quindi aggiornamenti rapidi
- Tutti i desktop environment a disposizione
- Parco software enorme
- leggera in ram e reattiva
- adatta a pc datati
- feeling di controllo e costruzione del proprio pc
- Miglior wiki del mondo Linux
- Community viva e competente
Contro Arch:
- (molto) rolling, quindi con possibili instabilità
- installazione lunga e potenzialmente complessa
- più macchinosa di qualsiasi altra distro (almeno finché non si finisce di installare e configurare tutto)
- desktop environment versione vanilla, senza modifiche o personalizzazioni
- non adatta a tutte le destinazioni di utilizzo
A chi consiglio di provare Arch? A tutti coloro che riescono ad installarla, davvero è più semplice di quanto sembri. Provarla, si, usarla come distro principale è un altro discorso. Se vi ci trovate bene credo abbia davvero molto da offrire, ed è la scelta giusta per imparare a fondo GNU/Linux, sennò di alternative più user-friendly (e più curate) ce ne sono molte.
“That’s my spot.”
27/01/2013 alle 21:58
Una distro per apprendere quindi… Beh ma un giorno per la sola installazione mi pare un’esagerazione. Sarà che ho appena installato chakra su un portatile e cronometrando, per curiosità, i tempi dall’avvio della live al termine dell’installazione ci ha messo 8 minuti netti. 😀
27/01/2013 alle 23:15
beh la migliore dopo linux from scratch XD
scherzi a parte, un giorno, magari con maggiori competenze alle spalle, sarebbe da provare (a installare visto che in live l’ho già provata)… per ora, vai di chakra!!!:)
26/01/2013 alle 19:56
master, a quando una prova/rece di gentoo? giusto per farti passare qualche pomeriggio davanti uno schermo nero ad emergere il sistema 😀
26/01/2013 alle 22:48
eheheh… prossimamente non credo. Il tempo è quello che è, e al momento nell’ordine delle priorità (del blog e non) gentoo è parecchio indietro. Me lo dici perché sei un utente gentoo o perché stai pensando di diventarlo?
27/01/2013 alle 15:44
in realtà nessuna delle due, solo perché so che gentoo, per fama, richiede parecchio tempo per installarla… quindi se tu la provassi potresti dirci se e quanto è più o meno lunga da installare rispetto ad arch (e se ne valga la pena dal punto di vista prestazionale)…
27/01/2013 alle 17:38
@Federico
Personalmente non l’ho provata, ma un mio amico si.
De facto, i tempi d’installazione sono abbastanza lunghi, diciamo 24ore buone su una macchina media, ma le prestazioni sono estremamente simili, al massimo un 5% meglio gentoo ma non di più
O almeno cosi ricordo la cosa a memoria (è una cosa di qualche mese fa)
27/01/2013 alle 21:36
@andreazube: quindi alla fine il gioco non vale la candela?
27/01/2013 alle 21:48
@hackbarone
Se vuoi le prestazioni, in fin dei conti no
Ma forse è, insieme a slackware, la miglior distro per imparare e la migliore in assoluto per avere un sistema “su misura”
15/01/2013 alle 20:52
Certo 🙂
15/01/2013 alle 20:15
Concordo con voi, Chakra su kde è qualcosa di sublime. Arch però può essere un’ottima alternativa se si è vincolati ai 32bit.
@andreazube:
Nemmeno io sapevo che seguissi tu lo script! Bella 😉 Fammi un favore, quando finisci di aggiornare lo script facci una voce in questa discussione, così quando ho un attimo lo provo. Ho installato Arch nel modo classico, ed è stata la sua più grande (lunga) scocciatura, ma se col tuo script si va più lisci potrei vedere Arch con occhi diversi.
15/01/2013 alle 19:07
Concordo con voi per il discorso su yast, non mi piace e non mi ci trovo…Però openSuse è forse la più stabile KDE che ho provato…
Ora sono su Kubuntu per motivi di stabilità (relativa), per il avere le versioni dei pacchetti “bloccate”, in questi mesi devo scrivere la tesi di laurea (tra le altre cose), e per mia comodità ad usare una debian-based.
Chakra la reinstallerò molto probabilmente con l’uscita di KDE 4.10.
Arch l’ho provata una volta, tempo fa, ma non mi sono soffermato molto, per pigrizia e anche per paura (di cosa poi non so). Ma mi riservo in un futuro ancora incerto di darci una migliore occhiata.
15/01/2013 alle 16:51
@ andreazube
…complimenti, ottimo lavoro….so che era stato creato dal team xface italia ma non sapevo che ci avevi messo tu le mani sopra ( o almeno nn lo ricordavo visto che la fonte che ho usato è lffl dove tu scrivi)
d’accordissimo che per kde nudo è crudo chakra è migliore in quanto gtk-free, ma sui miei pc è stata sradicata a causa del cessato supporto i386…e poi se devo essere sincero mi trovo un pelino meglio con arch.
yast per me è qualcosa di incomprensibile…..con la mia mente parlano lingue diverse.
…….cmq aspetto di provare il nuovo script, ci conto!
Jackladen
15/01/2013 alle 16:20
@Jackladen
L’archmind script è stato creato dal team di xfce italia, poi l’ho preso in mano io aggiungendo KDE e molti altri DE. In teoria sto scrivendo una nuova versione, ma a causa di alcuni problemi personali non posso dire quando sarà rilasciata (se tutto va bene tra 2 settimane comunque)
@ylian89
Al contrario, è molto semplice.
Se per “complicata” intendi che di default non ha una interfaccia grafica e che devi usare il terminale almeno per aggiornare ok, ma è molto più semplice, per esempio, di ubuntu se vuoi configurare il sistema
@tutti
Uso Arch da pochi mesi, quindi non sono un esperto
Per me la migliore esperienza KDE è Chakra. Punto. Con arch puoi ottenere qualcosa di simile se non adirittura migliore, ma ogni 3×2 scopri che ti manca qualche dipendenza o qualche pacchetto tipo ksnapshot (esempio), metti poi le scorciatoie da tastiera. Tutto questo a fronte di una reattività quasi uguale, quindi alla fine preferisco Chakra.
Inoltre è da notare che per KDE sono (ihmo) meglio i repo di Chakra per alcune ragioni:
1)Non rischi di installare 3000 programmi gtk
2)Sono più “dotati” di quelli di Arch, per esempio imagewriter c’è solo su Chakra. Devo dire che inizialmente pensavo che su Chakra ci fosse una “carestia” di pacchetti, ma mi sono ricreduto
Uso anche Arch per AUR e per usare differenti DE.
Per KDE nudo e crudo, senza dubbio opto per Chakra.
Per KDE con magari qualche programma gtk di troppo (non 3-4-5), allora forse Arch
Opensuse non mi piace per yast, ma voglio provare la prossima relase 🙂
14/01/2013 alle 22:21
Non mi piace, troppo complicata
14/01/2013 alle 16:08
guarda, ho installato arch con kde e l’ho fatto mentre facevo le pulizie….tra l’aspirapolvere ed il mocio…..il trucco sta nell’utilizzare lo script di archmind….penso che se riesci ad installare il sistema base ( che è una cavolata seguendo le guide ) lo script di archmind ti semplifica la vita….da provare
come sapete sono un novello arciere….diciamo da meno di 6 mesi
Jackladen
14/01/2013 alle 15:02
Posso chiederti una delucidazione sulla frase “Se arrivate da Kubuntu non noterete la cosa, se invece arrivate da OpenSuse, Fedora e soprattutto Chakra sarà un gap negativo rilevante.”
Io poco tempo fa sono passato da chakra a kubuntu e non ho notato grosse differenze nel desktop oltre tema e piccolezze varie…vorrei capire cosa cambia, magari sotto il cofano, che io magari non ho notato…grazie
14/01/2013 alle 23:38
Intendo innanzitutto la cura estetica: il tema del desktop, di kde, le icone. In secondo luogo intendo la reattività del desktop che su chakra e arch è superiore. Opensuse ha una grafica coerente in ogni dettaglio, perfino nella splash di libreoffice. Ci sono poi distro come Mandriva che con il tema e il louncher si è distinta dalle altre distro kde. Insomma, arch e kubuntu hanno kde impacchettato e proposto senza alcuno sguardo in più, non è grave ma non è nemmeno il massimo. Un po’ come Ubuntu ai tempi della creazione del tema Ambiance, poteva non piacere ma ha dimostrato grande cura del desktop. Stessa cosa vale per Mint col tema mint-x. Oltre al feeling di utilizzo si vede se una distro cura il proprio desktop o se mette sui repo i pacchetti e stop.
14/01/2013 alle 12:26
In alternativa, manjaro linux.
E’ una arch filtrata, meno rolling.
In sostanza i packager di manjaro rilasciano i pacchetti di archlinux con cadenza più lunga applicando correzioni e patch.